Quantcast
Channel: Norma CEI 64-8 Archivi - NT24.it Impianti elettrici - norme tecniche
Viewing all 131 articles
Browse latest View live

AFDD e Norma CEI 64-8: ultimi giorni in inchiesta pubblica

$
0
0

E’ in inchiesta pubblica il Progetto CEI C.1198, contenente modifiche alla Sezione 422 del Capitolo 42 della Norma CEI 64-8/4, riguardante i dispositivi di rilevazione contro i guasti d’arco (AFDD) e l’articolo 532.6, relativo ai criteri di installazione degli AFDD, del Capitolo 53 della Norma CEI 64-8/5. Il documento sarà a disposizione di tutti gli interessati fino a lunedì prossimo, il 30 gennaio 2017.

Scarica il documento in formato .pdf (link a CEInorme.it)


Il baricentro dei carichi secondo la nuova Norma CEI 64-8/8-1

$
0
0

Lo scorso novembre è entrata in vigore la parte 8-1 della Norma CEI 64-8Efficienza energetica degli impianti elettrici”, equivalente italiano del documento europeo HD 60634-8-1, già in vigore dal 2015. La Norma contiene “prescrizioni e raccomandazioni per il progetto di un impianto elettrico nel quadro di un approccio di gestione dell’efficienza energetica per ottenere il miglior servizio permanente funzionalmente equivalente con il consumo di energia elettrica più basso e nelle condizioni di disponibilità di energia e di equilibrio economico più accettabili”.
Sostanzialmente si tratta di una raccolta di consigli per ottimizzare la progettazione, l’installazione e la verifica dell’impianto alla luce delle opportunità tecnologiche odierne, sulla base non solo delle esigenze del committente, ma anche su criteri oggettivi di razionalità: la parte ottava è stata scritta tenendo conto dei seguenti aspetti:
- profilo di carico (attivo o passivo);
- disponibilità di produzione locale (ad esempio fotovoltaico);
- riduzione delle perdite;
- disposizione dei circuiti riguardo all’efficienza energetica (maglie);
- uso di energia secondo la domanda del committente;
- struttura tariffaria del fornitore di energia.

Come sempre le indicazioni fornite dalla Norma si applicano ai nuovi impianti e ai rifacimenti di impianti esistenti. I provvedimenti (che riguardano non solo gli edifici ma anche le infrastrutture) per il miglioramento dell’efficienza energetica dell’impianto elettrico non devono ovviamente interferire con le misure passive di efficienza energetica dell’edificio.
In sintesi, la norma affronta i seguenti argomenti:
- progetto (capitolo 6);
- determinazione delle zone, degli utilizzi, delle maglie (capitolo 7);
- sistema di gestione dell’efficienza energetica e dei carichi (capitolo 8);
- manutenzione e miglioramento delle prestazioni (capitolo 9);
- parametri per la realizzazione delle misure di efficienza (capitolo 10);

Il progetto
In fase di progettazione occorre prendere in considerazione una serie di fattori a partire dal profilo di carico, ovvero dalla determinazione delle principali richieste di carico in kVA degli utilizzatori, le loro durate di funzionamento e una stima del consumo annuale in kWh. Sulla base di queste informazioni la Norma fornisce delle metodologie per determinare il numero ottimale di cabine di trasformazione e il loro posizionamento. Il documento fornisce veloci raccomandazioni sull’efficienza dei trasformatori, sulla sezione ottimale dei conduttori, sulla correzione del fattore di potenza e sul miglioramento della qualità dell’energia.

Il baricentro dei carichi
Per trasportare energia elettrica conviene aumentare la tensione per ridurre la corrente, a parità di potenza, e quindi le perdite per effetto joule. Conviene quindi posizionare la cabina di trasformazione in un punto “strategico”. La determinazione del “baricentro dei carichi”, criterio di primaria importanza nella progettazione di un impianto, è oggetto dell’allegato A del documento. Questo aspetto è fondamentale in quanto all’errato posizionamento della cabina di trasformazione consegue un aggravio di costi per tutta la vita dell’impianto.
Le formule da utilizzare, proposte nella 64-8 sono le seguenti:

formule-calcolo-baricentro-carichi

A seconda della necessità di effettuare il calcolo in tre (a) o due (b) dimensioni. Le due formule possono sembrare complicate, ma si tratta di semplici “medie pesate” sui carichi delle coordinate. Sembreranno ancora più semplici se applicate ad un impianto reale:

planimetria-industria-baricentro carichi

Figura 1 – Esempio reale per la determinazione della posizione della cabina di trasformazione in uno stabilimento.

Nello stabilimento è stato inizialmente previsto il posizionamento della cabina di trasformazione in “a” (figura 2), in corrispondenza del punto di consegna dell’energia (fornitura MT).

planimetria-industria-esempio-baricentro carichi
Figura 2 – Planimetria dello stabilimento in esame. Inizialmente la cabina di trasformazione era stata pensata in “a”, in corrispondenza del punto di consegna MT. I rettangoli rosa rappresentano i 5 carichi principali, considerati nel calcolo del baricentro.

Vengono quindi considerati i profili di carico, ovvero le principali richieste di energia: i carichi in kVA insieme alle loro durate di funzionamento o una stima del consumo annuale in kWh. Nell’esempio si ha a disposizione quest’ultimo dato.

profili-di-caricoFigura 3 – Consumi annui stimati per i carichi considerati nell’esempio.

Facendo riferimento alla figura 2, dall’analisi degli utilizzatori 1,2,3,4,5 si è rilevato quanto segue (i numeri tra parentesi indicano le coordinate degli assi cartesiani con origine nel vertice in basso a sinistra dello stabilimento):
- Carico 1 (10, 80) 180 MWh/anno;
- Carico 2 (130, 120) 18 MWh/anno;
- Carico 3 (65, 60) 60 MWh/anno;
- Carico 4 (65, 20) 320 MWh/anno;
- Carico 5 (135,20) 160 MWh/anno.
Si procede quindi al calcolo delle coordinate del baricentro, applicando la formula:

calcolo-coordinate-baricentro

Risultano quindi ottimali le coordinate (100, 40):

individuazione-baricentro-dei-carichi

Figura 4 – La “X” rossa rappresenta il baricentro ideale dei carichi.

E’ stato quindi concordato con il committente, sulla base delle esigenze produttive, di spostare la cabina di trasformazione in “b” (figura 5 seguente). Dai calcoli risulta inoltre che, rispetto alla configurazione con la cabina di trasformazione in “a”, si risparmiano circa 4 km di cavi BT.

planimetria-industria-soluzione-ottimaleFigura 5 – Riposizionamento della cabina di trasformazione in “b”. La cabina si trova sul lato dello stabilimento, circa 10 metri più a sud del punto ideale, per esigenze del committente.

Quali limiti per la dichiarazione di conformità

$
0
0

~DSto ultimando un’impianto elettrico in una scuola, è stamattina mi è stato detto dall’architetto che vuole la dichiarazione di conformità dal punto di comando fino al quadro distribuzione, e che esiste una normativa che dice questo; invece un mio amico anch’esso elettricista mi dice che la dichiarazione di conformità va dai punti di comando alla scatola di derivazione rompitratto, e dalla scatola di derivazione al quadro elettrico generale. Sapreste dirmi chi ha ragione!?!? Se c’è un riferimento a qualche normativa?

Gabriele Lentini via form

~RL’installatore è tenuto a rilasciare dichiarazione di conformità ai sensi del decreto 22 gennaio 2008, n.37 per tutto quanto ha installato, ovviamente nei limiti dell’ “impianto elettrico”, così definito dalla Norma CEI 64-8 (definizione 21.1):

Fanno parte dell’impianto elettrico tutti i componenti elettrici non alimentati tramite prese a spina, inclusi gli apparecchi utilizzatori fissi alimentati tramite prese a spina destinate unicamente alla loro alimentazione.

CPR: in inchiesta pubblica le modifiche alla 64-8

$
0
0

E’ a disposizione di tutti per l’invio di commenti il progetto CEI C.1200. Il documento contiene modifiche ad alcuni articoli della Sezione 527 della Norma CEI 64-8/5, e della Sezione 751 della Norma CEI 64-8/7. Le modifiche riguardano gli articoli:

• 527.1
• 751.04.2.8.
• 751.04.3

Il Progetto rappresenta un primo allineamento della Norma CEI 64-8 al Regolamento Europeo “Prodotti da Costruzione (CPR)” (305/2011) relativo ai cavi elettrici. L’inchiesta pubblica terminerà il 10 marzo. Tutti gli interessati possono inviare i propri commenti utilizzando il documento-template scaricabile liberamente all’indirizzo www.ceiweb.it/doc/moduli/FormularioIP.docx. Tale template va allegato all’e-mail da inviare all’indirizzo dt@ceiweb.it. I commenti saranno inviati all’Organo Tecnico CEI competente, che li analizzerà nella fase di predisposizione della versione finale del documento.

Sistema IT e misura della corrente di primo guasto

$
0
0

~DDevo misurare la corrente di primo guasto a terra in un sistema IT , il neutro non è distribuito, tensione fase-fase 400 V, come scelgo il valore del reostato per realizzare il mio circuito di misura ?

nicola via form

~RIn un sistema IT deve essere soddisfatta la relazione di cui all’art. 413.1.5.2 della Norma CEI 64-8/4.
Per la misura della corrente di primo guasto può essere utilizzato il valore della Resistenza di isolamento dell’impianto elettrico di cui alla tabella 6 A di cui all’art. 61.3.3, quindi il valore 1 MΩ può essere considerato adatto.

 

Luoghi conduttori ristretti e protezione per separazione elettrica

$
0
0

~DNei cantieri edili è possibile utilizzare i gruppi elettrogeni trasportabili per alimentare un solo componente, si sfrutta infatti la protezione dai contatti indiretti per separazione elettrica e non occorrono altre misure di sicurezza.
Vi chiedo se questa misura di sicurezza vale anche per i “luoghi conduttori ristretti”. Ovvero, possiamo alimentare una pompa sommersa portatile o una lampada portatile con un gruppo generatore trasportabile per bassa tensione da 230V?

Antinino Miosi via form

~RAi luoghi conduttori ristretti la Norma CEI 64-8 dedica il capitolo 706. Le prescrizioni per gli utensili portatili, per le lampade portatili  e per gli utilizzatori fissi sono diverse, in quanto è ritenuta differente la probabilità di guasto di ciascuno. Per rispondere al suo quesito riporto i punti “a” e “b” del paragrafo “706.410 Protezione contro i contatti diretti ed indiretti” – “706.410.1 Generalità”.

La protezione per separazione elettrica è accettabile per la pompa sommersa alle seguenti condizioni:

706.410.1
a) Per l’alimentazione di utensili portatili e di apparecchi di misura trasportabili o mobili:
- con circuiti SELV (art. 411.1), oppure
- separazione elettrica (art. 413.5) con la condizione che venga collegato un solo componente elettrico ad un avvolgimento secondario del trasformatore di isolamento.
NOTA 1 Un trasformatore di isolamento può avere parecchi avvolgimenti secondari.

706.413.5 Separazione elettrica
706.413.5.1.1 La sorgente deve essere posta all’esterno del luogo conduttore ristretto, a meno che la sorgente non sia parte dell’impianto fisso entro il luogo conduttore ristretto.

La protezione per separazione elettrica non è accettabile per le lampade portatili, per le quali è previsto solo l’utilizzo di un trasformatore di sicurezza (Sistema SELV):

706.410.1
b) Per l’alimentazione di lampade portatili:
- circuiti SELV (art. 411.1).
NOTA 2 È ammesso anche l’uso di lampade fluorescenti portatili con incorporato un trasformatore elevatore con
avvolgimenti separati alimentato con circuito SELV.

Distanze dal soffione in bagno in presenza di pareti divisorie

$
0
0

~DIn merito alla seguente figura, vorrei capire a che distanza si riferisce la minima distanza per il soffione in quanto non ho capito che raggio devo utilizzare per raccordarmi con la parte di circonferenza di raggio 120.

001

Carla Ragnoli via form

~RL’esempio nella figura seguente dovrebbe chiarire tutti i Suoi dubbi:

000

CPR: ultimo giorno di inchiesta pubblica per le modifiche alla 64-8

$
0
0

E’ l’ultimo giorno per scaricare il progetto CEI C.1200, scadrà infatti domani la fase di inchiesta pubblica. Il documento contiene modifiche ad alcuni articoli della Sezione 527 della Norma CEI 64-8/5, e della Sezione 751 della Norma CEI 64-8/7. Le modifiche riguardano gli articoli:

• 527.1
• 751.04.2.8.
• 751.04.3

Il Progetto rappresenta un primo allineamento della Norma CEI 64-8 al Regolamento Europeo “Prodotti da Costruzione (CPR)” (305/2011) relativo ai cavi elettrici. L’inchiesta pubblica terminerà il 10 marzo. Tutti gli interessati possono inviare i propri commenti utilizzando il documento-template scaricabile liberamente all’indirizzo www.ceiweb.it/doc/moduli/FormularioIP.docx. Tale template va allegato all’e-mail da inviare all’indirizzo dt@ceiweb.it. I commenti saranno inviati all’Organo Tecnico CEI competente, che li analizzerà nella fase di predisposizione della versione finale del documento.


Pubblicata la Variante V3 alla Norma CEI 64-8

$
0
0

È disponibile sul sito CEI la nuova Variante 3 alla Norma CEI 64-8Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1 000 V in corrente alternata e a 1 500 V in corrente continua“.
La Variante 3 (il documento era passato in inchiesta pubblica come V4. La V3 in inchiesta a inizio anno è l’attuale capitolo 8.1) contiene modifiche ad alcuni Capitoli e Sezioni della Norma CEI 64-8/4, della Norma CEI 64-8/5 e nuove Sezioni della Norma CEI 64-8/7, in particolare sono state apportate modifiche:
- alla parte 4 “prescrizioni per la sicurezza“, con il nuovo articolo 422.7 della Sezione 422 (e relativo nuovo allegato A) sull’utilizzo dei dispositivi di rilevazione di guasti d’arco (AFDD);
- alla parte 5 “Scelta ed installazione dei componenti elettrici” con il nuovo Capitolo 53 “Dispositivi di protezione, sezionamento e comando”; il nuovo Capitolo 57 “Coordinamento dei dispositivi di protezione, sezionamento, manovra e comando“; l’aggiornamento della Sezione 551 “Gruppi generatori a bassa tensione“e l’aggiornamento della Sezione 559 “Apparecchi e impianti di illuminazione“;
-  alla parte 7 “Ambienti particolari” con l’aggiornamento della Sezione 714 “Impianti di illuminazione situati all’esterno“, della Sezione 715 “Impianti di illuminazione a bassissima tensione” e della Sezione 753 “Sistemi di riscaldamento per pavimenti e soffitti“.

La Norma CEI 64-8;V3 è disponibile presso tutti i punti vendita CEI e CEI Webstore per l’acquisto online, sia in versione cartacea sia elettronica, al prezzo di copertina di € 80,00 (€ 64,00 per i Soci).

Distanza di rispetto dai tubi della lavatrice

$
0
0

~DAll’interno di un’abitazione civile è presente un ripostiglio in cui verrà installata una lavatrice.
Dietro alla lavatrice, nella parte bassa (a circa 30cm da terra) è prevista l’ubicazione della la cassetta di derivazione dell’impianto, incassata a parete, che si collegherà al quadro elettrico dell’appartamento. Quest’ultimo installato a circa 140cm da terra (sopra alla lavatrice…). Sempre sopra alla lavatrice, ad un’altezza di 100cm, è prevista l’installazione della presa di corrente in scatola 503 per l’alimentazione della lavatrice.
Domanda: I punti d’acqua per carico e scarico lavatrice a quale distanza devono trovarsi dalla cassetta di derivazione impianto/quadro elettrico/punto presa in 503, per essere conformi alle normative vigenti?

Ivan Civati

~RNon esistono distanze di rispetto nella sezione 701 della Norma CEI 64-8 se non per doccia e vasca. A maggior ragione, in un ripostiglio la presenza degli attacchi della lavatrice non rappresentano un pericolo aggiuntivo. Può posizionare dove è più comodo.

Rifacimento montante condominiale

$
0
0

~DRifacimento completo impianto elettrico ( con opere murarie ) in un appartamento esistente ( nuovo proprietario ) che diventa il committente. Al termine si rilascia una normale dichiarazione di conformità. 
Il montante ESISTENTE è realizzato con un cavo unipolare ( N07VK ) di 4 mmq entro tubo pvc , INSIEME a un altro montante di un diverso appartamento. Impossibile ( per tanti motivi ) realizzare un nuovo montante ( da 6 mmq ) DEDICATO all’appartamento in oggetto. Siamo in un condominio a quattro piani, 12 appartamenti.

CHIEDO:
1) possono coesistere / dichiarati idonei più montanti per appartamenti diversi, realizzati in cavo unipolare N07VK posati nello stesso tubo in PVC?
2) subito dopo il contatore enel vorrei installare o un un inerruttore magnetotermico da 20 A 6kA con protezione differenziale 0,3 A tipo AS. E’ corretto? Sarebbe sufficiente installare solo l’interruttore magnetotermico da 20 A 6kA ?
3) per questo intervento sul montante esistente e che non posso realizzare con una canalizzazione dedicata, rilascio dichiarazione di rispondenza più dichiarazione di conformità?

BER.MA. 

~R1) Considerata assicurata la protezione contro il cortocircuito di tutte e due le partenze, la coesistenza di due linee all’interno dello stesso tubo, non rappresenta particolari rischi, tuttavia la Norma CEI 64-8 si esprime così:

Si raccomanda che ogni montante sia costituito da un cavo multipolare con guaina oppure da più cavi unipolari (questi ultimi posati entro un tubo protettivo per montante); questa raccomandazione è considerata soddisfatta anche se i cavi unipolari senza guaina vengono posati entro uno stesso canale, nel tratto di percorso orizzontale all’interno del locale contatore o in un tratto orizzontale di lunghezza non superiore a 3 m, a partire dal quadro contenente i contatori;

…prima “deroga”.

In occasione di rifacimenti completi di impianti in occasione di ristrutturazioni edili dell’unità immobiliare, si applica il capitolo 37 della Norma CEI 64-8 (quello degli impianti a livelli), che prescrive tra le altre cose una sezione del montante non inferiore a 6 mm2. Se i cavi sono “in salute” (lo può verificare con un esame a vista e una misura dell’isolamento) e la caduta di tensione è accettabile può valutare l’opportunità di conservare il montante esistente.

…seconda “deroga”.

E’ proprio impossibile metterci mano? Se non ora (in occasione del passaggio di proprietà e di un intervento di ristrutturazione completo) quando?

2) Si deve installare un interruttore differenziale (eventualmente 0,3 A Selettivo) e garantire la protezione contro il sovraccarico e il corto circuito del montante. Il solo interruttore magnetotermico non è sufficiente in quanto non sono rispettate le condizioni per considerare le singole condutture in doppio isolamento equivalente.

3) Stando così le cose dovrebbe rilasciare dichiarazione di conformità del nuovo impianto (unità immobiliare e protezione del montante) e dichiarazione di rispondenza dell’esistente.

 

 

 

 

Altezza da terra delle prese e Norma CEI 64-8

$
0
0

~DIn quale capitolo della norma tecnica CEI 64-8 posso trovare queste indicazioni sull’altezza minima per l’installazione delle prese a spina?

Luca Ciocci

~RParte 5 – Articolo 537.5 “Dispositivi di comando funzionale” per la precisione art. 537.5.2 parte commento:

Si raccomanda inoltre che l’asse di tale direzione di inserzione risulti distanziato dal piano di
calpestio di almeno:
175 mm se a parete (con montaggio incassato o sporgente);
70 mm se da canalizzazioni (o zoccoli);
40 mm se da torrette o calotte (sporgenti dal pavimento).

I “Cavi CPR”

$
0
0

Sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea del lontano 4 aprile 2011 è stato pubblicato il Regolamento UE N. 305/2011 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 9 marzo 2011, che fissa condizioni armonizzate per la commercializzazione dei prodotti da costruzione e che abroga la direttiva 89/106/CEE del Consiglio, il cosiddetto “Regolamento Prodotti da Costruzione“, meglio noto come “Regolamento CPR” (UE 305/2011).
Lo scopo del Regolamento è quello di garantire la libera circolazione dei prodotti da costruzione nell’Unione Europea definendo le prestazioni e le caratteristiche essenziali dei prodotti utilizzati negli edifici (“destinati ad essere incorporati in modo permanente in opere di costruzione o in parte di esse e la cui prestazione incide sulla prestazione delle opere di costruzione rispetto ai requisiti di base delle opere stesse“). Il documento interessa il nostro settore per i cavi, che sono inclusi nell’area di prodotto n. 31 nell’allegato IV del CPR.

A partire dal primo luglio i cavi immessi sul mercato e destinati ad essere installati permanentemente all’interno degli edifici, in quanto “prodotti da costruzione”, dovranno essere conformi al regolamento CPR. Una doverosa premessa: le prestazioni elettriche e meccaniche non subiscono variazioni, anche se le dimensioni degli unipolari con guaina di piccola sezione hanno dimensioni leggermente maggiori rispetto ai vecchi cavi.
.

Un “cavo CPR”
La classificazione di un cavo CPR riguarda la sua reazione e la sua resistenza all’incendio. Un nuovo cavo deve rispondere a requisiti più stringenti rispetto al passato e sostenere quindi prove più gravose rispetto ai cavi tradizionali. A tal proposito sono stati introdotti i seguenti 5 parametri principali:

FIGRA – Fire Growth Rate Index - Indice di crescita del fuoco (W/s);
FS – Flame Spread –
Estensione di propagazione della fiamma per cavi in fascio (m);
H – Height
 - Altezza di bruciatura di un cavo singolo sottoposto alla fiamma (mm);
HRR – Heat Release Rate – Tasso di rilascio temico – picco (kW);
THR – Total Heat Release – Quantità di calore rilasciato per 1200 s (MJ).

In base alle prestazioni in esito alle cinque prove la norma UNI EN 13501-6Classificazione al fuoco dei prodotti e degli elementi da costruzione – Parte 6: Classificazione in base ai risultati delle prove di reazione al fuoco sui cavi elettrici“, classifica i cavi in 7 classi, da Aca (prestazione migliore) a Fca (prestazione peggiore). Ogni classe prevede soglie minime per il rilascio di calore e la propagazione della fiamma. Il pedice “ca” indica solo che stiamo parlando di cavi.

classi a f cavi cpr

 

In aggiunta ai parametri principali, la norma stabilisca anche una serie di parametri addizionali:
s – Smoke – Produzione di fumo (totale prodotto e velocità di produzione) e opacità (% di luce che filtra);
d – Droplets – Gocciolamento di particelle infiammate;
a – Acidity – Acidità e conduttività dei fumi prodotti.

parametri addizionali cavi cpr

Ecco un esempio di classificazione:

esempio classificazione cpr Il cavo con la classificazione in figura sopra ha le seguenti caratteristiche:

Propagazione incendio: Cca ( Lunghezza di propagazione della fiamma: FS < 2,0 m, Valore del picco del calore rilasciato: Picco HRR ≤ 60 kW; Altezza di bruciatura: H < 425 mm; Quantità totale di calore rilasciato: THR1200 ≤ 30 MJ; Tasso di incremento dell’incendio: FIGRA ≤ 300 W/s);
Fumi: s1b ( Quantità totale di fumo emesso: TSP1200 ≤ 50 m; Valore del picco del fumo emesso: picco SPR ≤ 0,25 m /s; Trasmittanza ≥ 60 % <80 %);
Gocce: d1 (Assenza di gocce/particelle ardenti persistenti oltre i 10 s entro 1200 s);
Acidità: a1 (Acidità Ph > 4,3 e conduttività minore di 2,5 µS / mm).

Si segnalano le seguenti norme relative alle prove:
EN 50399 Metodi di prova comuni per cavi in condizioni di incendio – Misura dell’emissione di calore e produzione di fumi sui cavi durante la prova di sviluppo di fiamma – Apparecchiatura di prova, procedure e risultati.

EN 60332-1-2 Prove su cavi elettrici e ottici in condizioni d’incendio – Parte 1-2: Prova per la propagazione verticale della fiamma su un singolo conduttore o cavo isolato – Procedura per la fiamma di 1 kW premiscelata.

EN 60754-2 Prova sui gas emessi durante la combustione di materiali prelevati dai cavi – Parte 2: Determinazione dell’acidità (mediante la misura del pH) e della conduttività.

EN 61034-2 Misura della densità del fumo emesso dai cavi che bruciano in condizioni definite – Parte 2: Procedura di prova e prescrizioni.

La nuova tabella CEI UNEL 35016 normalizza solo 4 classi di reazione al fuoco (Eca;  Cca – s3, d1, a3;  Cca – s1b, d1, a1;  B2ca – s1a, d1, a1), e definisce i luoghi di applicazione dei cavi in correlazione con le classi di reazione al fuoco.

classi normalizzate cavi cpr

I cavi Eca in sostanza corrispondono ai vecchi cavi non propaganti la fiamma e possono essere installati in ambienti ordinari ovvero dove non esiste rischio di incendio e pericolo per persone e/o cose.

I cavi Cca – s3, d1, a3 corrispondono ai vecchi cavi non propaganti l’incendio e devono essere installati negli ambienti a maggior rischio in caso di incendio per struttura combustibile o carico di incendio.

I cavi Cca – s1b, d1, a1  e  B2ca – s1a, d1, a1 corrispondono più o meno ai vecchi LS0H. Devono essere impiegati rispettivamente per luoghi a maggior rischio in caso di incendio per densità di affollamento (locali di pubblico spettacolo, hotel, ospedali, centri commerciali, musei ecc) e per ambienti in cui il rischio incendio è particolarmente elevato (Aerostazioni, stazioni ferroviarie, stazioni marittime, metropolitane in tutto o parti sotterranee, Gallerie stradali di lunghezza superiore a 500 m e ferroviarie superiori a 1000 m).

[N.d.R. In alcuni casi la norma CEI 64-8 consente anche l'installazione di cavi Eca in alcune tipologie di ambienti a maggior rischio in caso di incendio ma ad alcune condizioni che analizzeremo in un altro approfondimento]

.

Le nuove sigle di designazione
Per soddisfare i requisiti imposti dal regolamento CPR sono state ovviamente introdotte nuove mescole. Di conseguenza dovremo abituarci a nuove sigle di designazione:

nuove designazioni cavi cpr

Alcuni esempi di nuove sigle di designazione:
Eca: N07V-K
Cca – s3, d1, a3: FG16(0)R16 – FS17
Cca – s1b, d1, a1: FG16(o)M16 – FG17
B2ca – s1a, d1, a1: FG18(0)M16, FG18(0)M18

.

Marcatura dei cavi CPR
Tutti i cavi, così come previsto dalla norma armonizzata EN 50575, devono obbligatoriamente essere marcati con:
- identificazione di origine composta dal nome del produttore o del suo marchio di fabbrica o (se protetto legalmente) dal numero distintivo;
- descrizione del prodotto o sigla di designazione;
- la classe di reazione al fuoco.

Inoltre i cavi possono anche essere marcati con i seguenti elementi:
- informazione richiesta da altre norme relative al prodotto;
- anno di produzione;
- marchi di certificazione volontaria ad esempio il marchio di qualità IMQ EFP;
- informazioni aggiuntive a discrezione del produttore, sempre che non siano in conflitto né confondano le altre marcature obbligatorie.

dati obbligatori e facoltativi cavo cpr

Inoltre all’atto dell’immissione di ogni prodotto da costruzione sul mercato, il fabbricante deve redigere una Dichiarazione di Prestazione (DoP – dall’inglese Declaration of Performance) qualunque sia il livello di prestazione dichiarata con tutte le informazioni previste dall’Allegato III del Regolamento CPR ovvero l’identificazione del fabbricante e del prodotto, l’uso destinato, le prestazioni del cavo in relazione alle sue caratteristiche essenziali (AVCP, prestazioni dichiarate e relative norme), il numero identificativo dell’Organismo Notificato, la data, il timbro e la firma del produttore.

…Continua nella seconda parte “Cavi CPR e Norma CEI 64-8“… a breve!

Cavi CPR e impianti già iniziati

$
0
0

~DAbbiamo iniziato a fare l’ impianto elettrico in un negozio al dettaglio ( Grandezza circa 1.000 mt ) i primi di giugno 2017 , e lo dobbiamo finire entro la metà di Agosto. La metà del negozio abbiamo già tirato i cavi del tipo N07VK / FROR e FG7OR , e la prossima metà del negozio dobbiamo fare adesso in luglio, possiamo andare avanti con i vecchi Tipi , o dobbiamo adesso prender i nuovi cavi, come dobbiamo fare con la certificazione di conformità?

Electro Faller Srl

~RSecondo quanto scritto a pagina 2 della V4 alla 64-8 non c’è nessun dubbio: potete finire i lavori con i “vecchi cavi”, rilasciando dichiarazione di conformità come avete sempre fatto:

“Secondo il principio giuridico per il quale si applica la norma tecnica vigente al momento della presentazione delle istanze dei titoli autorizzativi e/o dei progetti redatti o di inizio dei lavori di cui in ogni caso si possa avere data certa, antecedente al 1° luglio 2017, i relativi impianti possono essere realizzati e/o completati in conformità alle norme tecniche vigenti prima della data di validità della presente Variante”.

Cavi CPR anche per il cablaggio dei quadri elettrici?

$
0
0

~DI cavi devono essere CPR anche nei quadri di distribuzione all’interno di un edificio oppure solo per le condutture?

Damiano Colombo

~RI cavi all’interno di un quadro di distribuzione fanno parte dell’impianto “incorporato in modo permanente nell’opera di costruzione” e come tali sono soggetti a regolamento CPR. Non avrebbe senso utilizzare i cavi “vecchi”.


Cavi CPR e vecchi cavi ancora in magazzino

$
0
0

~DHo capito che dal primo luglio entreranno sul mercato nuovi cavi, migliori, con prestazioni pazzesche nei riguardi dell’incendio. Bene, ogni miglioria va accettata e digerita se migliorativa nei confronti della sicurezza per le persone. Non mi è chiara una cosa: siamo a giugno, cosa ne sarà dei cavi ancora presenti nei magazzini?

Silvano Guido Basso

~RDipende dal magazzino… in cui si trovano:

a) Se il magazzino è quello del fabbricante (soggetto che costruisce e commercializza il prodotto) del mandatario (soggetto su suolo europeo che ha ricevuto mandato dal fabbricante) o dell’importatore (soggetto che ha acquistato il prodotto da paese terzo per venderlo nell’unione europea) i “vecchi cavi” possono essere immessi sul mercato dopo il primo luglio solo se non sono destinati all’incorporazione permanente negli edifici.

b) Se il magazzino è quello del grossista non ci sono limiti, può vendere fino ad esaurimento scorte, visto che spetta all’installatore il corretto utilizzo del cavo.

c) Se il magazzino è quello dell’installatore i “vecchi cavi” possono essere utilizzati fino al 31 dicembre 2017, dato che la precedente edizione dell norma rimarrà in vigore in parallelo fino a tale data.
Inoltre in virtù di quanto riportato sulla V4:

“Secondo il principio giuridico per il quale si applica la norma tecnica vigente al momento della presentazione delle istanze dei titoli autorizzativi e/o dei progetti redatti o di inizio dei lavori di cui in ogni caso si possa avere data certa, antecedente al 1° luglio 2017, i relativi impianti possono essere realizzati e/o completati in conformità alle norme tecniche vigenti prima della data di validità della presente Variante”.

se è possibile dimostrare che il titolo autorizzativo o il progetto recano data antecedente al primo luglio, possono essere utilizzati i vecchi cavi senza limiti di tempo (…si moltiplicheranno i progetti datati 30 giugno, sigh!).

“Cavi CPR” e Norma CEI 64-8

$
0
0

Una volta chiarito – anche se in modo “informale” (link) – il “giallo” dell’applicazione del regolamento CPR, è necessario conoscere quanto introdotto nella Norma CEI 64-8 dalla Variante V4, pubblicata il primo giugno 2017, in materia di “nuovi cavi CPR“.

Il documento introduce prescrizioni per l’utilizzo dei nuovi cavi destinati ad essere incorporati in modo permanente in opere di costruzione (come da definizione all’articolo 2 comma 3 del Regolamento UE 305/2011), sia in ambienti ordinari, che in ambienti a maggior rischio in caso di incendio, modificando rispettivamente la sezione 527  ”scelta e messa in opera delle condutture avente lo scopo di ridurre al minimo la propagazione dell’incendio” e la sezione 751ambienti a maggior rischio in caso di incendio“.

Parte 5 – Ambienti ordinari
La variante modifica come segue l’articolo 527.1 “precauzioni da prendere all’interno di un ambiente chiuso“, suddiviso in tre parti (solo le prime due riguardano i cavi CPR):

art. 527.1.3 I cavi destinati ad essere incorporati in modo permanente in opere da costruzione che hanno una classe di reazione al fuoco almeno pari a Eca secondo CEI 50575 (CEI 20-115) e i prodotti che hanno un comportamento al fuoco richiesto dalla serie di norme CEI EN 61386 possono essere installati senza precauzioni particolari.
I cavi destinati ad altro uso in grado di superare le prove della Norma CEI EN 60332-1-2 (CEI 20-35) e i prodotti che hanno un comportamento al fuoco richiesto dalla serie di norme CEI EN 61386 possono essere installati senza precauzioni particolari.

.

Nell’articolo 527.1.3 viene quindi suddiviso il contenuto tra “cavi destinati ad essere incorporati in modo permanente in opere da costruzione” e “cavi destinati ad altro uso“. Inoltre viene sostituita la dicitura “cavi non propaganti la fiamma” con “cavi con reazione al fuoco almeno uguale a Eca“. Questi ultimi possono essere installati senza precauzioni particolari. La nota all’articolo, che raccomandava l’impiego di cavi non propaganti l’incendio negli ambienti in cui sussiste un rischio specifico, è stata aggiornata con la dicitura “cavi con classe di reazione Cca – s3,d1,a3 secondo CEI EN 50575.

art 527.1.4 I cavi destinati ad essere incorporati in modo permanente in opere da costruzione che hanno una classe di reazione al fuoco inferiore alla Eca secondo CEI 50575 devono, se sono utilizzati, essere limitati a lunghezze strettamente necessarie per il collegamento degli apparecchi alle condutture fisse e non devono, in ogni caso, passare da un ambiente chiuso ad un altro.
I cavi destinati ad altro uso che non siano in grado di superare almeno la prova di non propagazione della fiamma della Norma CEI EN 60332-1-2 (CEI 20-35) devono, se sono utilizzati, essere limitati a lunghezze strettamente necessarie per il collegamento degli apparecchi alle condutture fisse e non devono, in ogni caso, passare da un ambiente chiuso ad un altro.

Commento
527.1.4 Non è necessario prendere precauzioni particolari per le condutture di qualsiasi tipo incassate in strutture non combustibili.

.

Nell’articolo 527.1.4 si fa riferimento a cavi con classe di reazione al fuoco inferiore a Eca, ovvero ai cavi Fca, non considerati nella CEI UNEL 35016, ma previsti dal regolamento CPR e commercializzatili in UE se provvisti di CE e DoP. Questi ultimi possono essere installati in ambienti ordinari se “limitati a lunghezze strettamente necessarie per il collegamento degli apparecchi alle condutture fisse, senza passare da un ambiente chiuso o un altro“, oppure incassati in strutture non combustibili.

 

Parte 7 – Ambienti a maggior rischio in caso di incendio
La variante V4 aggiorna la sezione settima aggiungendo agli articoli esistenti nuovi articoli, dedicati ai cavi CPR destinati quindi ad essere incorporati negli edifici, la cui numerazione è seguita dalla lettera “a”. Vengono aggiunti alla Norma gli articoli 751.04.2.8a “requisiti delle condutture per evitare la propagazione dell’incendio” e 751.04.3a “prescrizioni aggiuntive per gli ambienti di cui in 751.03.2…”. Non variano le regole di scelta dei cavi, ma solo la designazione in base alla reazione al fuoco, nel dettaglio:

Nell’articolo 751.04.2.8a vengono aggiornate al CPR le caratteristiche dei cavi: la dicitura “cavi non propaganti la fiamma” viene aggiornata in “cavi con classe di reazione al fuoco Eca“, mentre i cavi “non propaganti l’incendio” diventano “con classe di reazione al fuoco almeno pari a Cca – s3,d1,a3“.

751.04.2.8a Requisiti delle condutture per evitare la propagazione dell’incendio
Per le condutture di cui in 751.04.2.6 b) e c) facenti parte delle opere da costruzione, la propagazione dell’incendio lungo le stesse deve essere evitata in uno dei modi indicati nei punti a), b), c) seguenti:

a) utilizzando cavi con classe di reazione al fuoco Eca (CEI EN 50575) quando
- sono installati individualmente o sono distanziati tra loro non meno di 250 mm nei tratti in cui seguono lo stesso percorso, oppure
- i cavi sono installati individualmente in tubi protettivi o involucri con grado di protezione almeno IP4X;

b) utilizzando cavi installati in fascio con classe di razione al fuoco almeno pari a Cca-s3,d1,a3 (EN 50575); peraltro, qualora essi siano installati in quantità tale da superare la quantità di cavo calcolato secondo le prescrizioni della Norma EN 50399 per le prove, devono essere adottati provvedimenti analoghi a quelli indicati in c);

c) adottando sbarramenti, barriere e/o altri provvedimenti come indicato nella norma CEI 11-17. Inoltre, devono essere previste barriere tagliafiamma in tutti gli attraversamenti di solai o pareti che delimitano il compartimento antincendio…

-

Nell’articolo 751.04.3a (riferito agli ambienti a maggior rischio in caso di incendio per elevata densità di affollamento o per l’elevato tempo di sfollamento in caso di incendio, o per elevato danno ad animali o cose), viene sostituita la dicitura “cavi LS0H” con “cavi con classe di reazione al fuoco minima Cca-s1b,d1,a1“.

…sono considerati adatti i cavi con Classe di reazione al fuoco minima Cca-s1,d1,a1 secondo quanto indicato nella tabella CEI UNEL 35016

.

Cavi Fca
Non vengono citati direttamente nella Variante V4 ma così definiti: “cavi con classe di reazione al fuoco inferiore alla Eca secondo CEI 50575“. L’utilizzo è possibile solo in ambienti ordinari, se “limitati a lunghezze brevi per il collegamento degli apparecchi alle condutture fisse e senza passare da un ambiente chiuso a un altro“(art. 527.1.4), oppure incassati in strutture incombustibili (commento all’art. 527.1.4).

Cavi Eca
Sono i vecchi cavi non propaganti la fiamma (Norma CEI 20-35). Possono essere installati negli ambienti ordinari. Posso essere installati negli ambienti a maggior rischio in caso di incendio solo nel rispetto delle condizioni prescritte dall’art. 751.04.2.8a della Norma CEI 64-8.

Cavi Cca-s3,d1,a3
I vecchi cavi non propaganti l’incendio (Norma CEI 20-22). Possono essere installati negli ambienti a maggior rischio in caso di incendio per struttura portante combustibile o per presenza di materiale infiammabile o combustibile (carico d’incendio).

Cavi Cca-s1b,d1,a1
In pratica i vecchi cavi LS0H, adatti all’impiego negli ambienti a maggior rischio in caso di incendio per elevata densità di affollamento o per l’elevato tempo di sfollamento in caso di incendio, o per elevato danno ad animali o cose.

Cavi B2ca-s1a,d1,a1
Sono cavi destinati all’installazione in ambienti dove il rischio relativo all’incendio è particolarmente elevato, come gallerie, aerostazioni o metropolitane. Non vi è riferimento esplicito a questo tipo di cavi nella Variante V4, se non un esempio di cavo nella parte commento all’articolo 751.04.3a (FG18OM16).

Impianto elettrico in un B&B: quali vincoli?

$
0
0

 

~DL’impresa con cui lavoriamo e’ in procinto di ampliare una civile abitazione e trasformarla in “bed & breakfast” con 4 “camere” da affittare. Per realizzare il nuovo impianto elettrico che normative devo rispettare?
Trattandosi comunque di una abitazione posso attenermi alla 64-8/3? quali altri vincoli ci potrebbero essere? (chiamate x bagni, lampade…ecc)

Emanuele Cimini

~RL’applicazione del capitolo 37 della Norma CEI 64-8 non è “obbligatoria” in un bed and breakfast perchè riguarda le unità immobiliari ad uso residenziale. Non esiste obbligo normativo specifico riguardo il pulsante a tirante in bagno. Viene richiesto alle strutture alberghiere per l’ottenimento delle stelle. Può progettare sulla base delle specifiche richieste del committente.

Cavi CPR per ambienti ordinari

$
0
0

~DIn riferimento all’obbligo dell’uso dei cavi “CPR” per posa fissa negli edifici. Si parla sempre di edifici classificati a maggior rischio in caso di incendio e/o soggetti a verifica da parte dei VVFF, ma non ho trovato alcun riferimento sull’obbligo o meno, di installazione dei cavi CPR negli edifici “ORDINARI”, non soggetti a controllo da parte dei VVFF, ad esempio un magazzino di ferro/parti meccaniche, di dimensioni limitate e con limitata presenza di personale. Oppure nei casi di linee esterne che collegano tra di loro edifici di una stessa attività.

Gianfranco Carlana

~RL’obbligo di installare cavi ai sensi del Regolamento “CPR” deriva dall’art. 2 comma 3 dello stesso che  definisce “le opere di costruzione, gli edifici e le opere di ingegneria civile”. Quanto da lei descritto rientra ovviamente nelle opere di ingegneria civile.
Pertanto nelle attività soggette al controllo dei Vigili del fuoco il progettista antincendio indica al progettista elettrico la classe di reazione al fuoco con riferimento alle regole tecniche di prevenzione incendi (vie di fuga, altri locali, etc.).
Per le attività non soggette tale scelta è a carico del progettista dell’impianto elettrico di cui all’art. 5 e 7 del decreto 37/08. Nei casi da lei prospettati si dovrà applicare la V4 della Norma CEI 64-8 ovvero:

Sezione 527  - Scelta e messa in opera delle condutture avente lo scopo di ridurre al minimo la propagazione dell’incendio

art. 527.1.3 I cavi destinati ad essere incorporati in modo permanente in opere da costruzione che hanno una classe di reazione al fuoco almeno pari a Eca secondo CEI 50575 (CEI 20-115) e i prodotti che hanno un comportamento al fuoco richiesto dalla serie di norme CEI EN 61386 possono essere installati senza precauzioni particolari.
I cavi destinati ad altro uso in grado di superare le prove della Norma CEI EN 60332-1-2 (CEI 20-35) e i prodotti che hanno un comportamento al fuoco richiesto dalla serie di norme CEI EN 61386 possono essere installati senza precauzioni particolari.

art 527.1.4 I cavi destinati ad essere incorporati in modo permanente in opere da costruzione che hanno una classe di reazione al fuoco inferiore alla Eca secondo CEI 50575 devono, se sono utilizzati, essere limitati a lunghezze strettamente necessarie per il collegamento degli apparecchi alle condutture fisse e non devono, in ogni caso, passare da un ambiente chiuso ad un altro.
I cavi destinati ad altro uso che non siano in grado di superare almeno la prova di non propagazione della fiamma della Norma CEI EN 60332-1-2 (CEI 20-35) devono, se sono utilizzati, essere limitati a lunghezze strettamente necessarie per il collegamento degli apparecchi alle condutture fisse e non devono, in ogni caso, passare da un ambiente chiuso ad un altro.

In particolare sottolineiamo quanto segue (art. 527.1.4 parte commento):

527.1.4 Non è necessario prendere precauzioni particolari per le condutture di qualsiasi tipo incassate in strutture non combustibili.

Per maggiori informazioni può fare riferimento all’articolo “Cavi CPR e Norma CEI 64-8” pubblicato su NT24 ad agosto.

Impianti a livelli nei box

$
0
0

~DL’ultima edizione della norma CEI 64-8 cosa impone come livello 1 per quanto riguarda i box?

Emanuele Sala

~RLa tabella A del capitolo 37 della norma CEI 64-8 prevede un punto luce e un punto presa indipendentemente dal livello.
La prescrizione non si applica se il box è alimentato dai servizi condominiali.

 

Viewing all 131 articles
Browse latest View live